Quest’anno ad Abilmente mi sono fermata più a lungo nell’Atelier dedicato all’uncinetto/maglia e alla lavorazione con le fibre.
Avevo voglia di scoprire qualcosa in più su queste tecniche che solo di recente ho iniziato ad approfondire. Guidata dalla carissima Kate (graziee!!!) ho conosciuto più da vicino il gruppo dei Magliuomini che, come già vi avevo accennato qualche giorno prima, hanno tenuto dei corsi su maglia, uncinetto e filatura. Ho parlato con Fabio, Fabrizio e Davide, cercando di capire com’è nata la loro passione per i filati e quali sono i loro progetti per il futuro. Devo dirvi che non è stato per nulla facile intervistarli, sono persone molto disponibili e molto, molto richieste! 😉
Tra una maglia e l’altra (non hanno mai smesso di lavorare) mi hanno raccontato quanto questa passione gli sta regalando, nei loro occhi vedevo un’incredibile gioia, difficile quasi da contenere. L’entusiasmo è tanto, quanto la voglia di trasmette quello che hanno appreso.
Non è stato però sempre così bello, c’è chi ha dovuto rimandare questa passione a momenti migliori, perché nella nostra cultura non sempre ad un uomo viene concesso di applicarsi a queste arti, ritenute una prerogativa totalmente femminile.
Fare la maglia, lavorare all’uncinetto o tessere sembra faccia davvero bene: rilassa dopo una giornata di lavoro e crea nuove opportunità d’amicizia. Il gruppo dei Magliuomini in facebook continua ad aumentare, sono più di 4000 ormai!
Davide Campagnol e l’uncinetto tunisino
In fiera ho conosciuto Davide, insegnante di uncinetto tunisino. L’uncinetto tunisino è un lungo ferro con un’estremità ricurva come i normali uncinetti, ma dotato di un cavetto mobile che serve per trattenere le maglie fino alla fine del lavoro.
Davide mi ha spiegato che l’uncinetto tunisino ha poco in comune con la lavorazione dell’uncinetto normale a cui siamo abituati (vi sono solo le catenelle), assomiglia molto di più ad un telaio con trama e ordito. Si tiene in orizzontale e si alterna un giro dove si montano le maglie sul ferro, al giro successivo dove si lavorano. L’uncinetto tunisino permette di creare grandi lavori come coperte e scialli, grazie al cavetto che può essere lungo o corto a seconda della necessità. La lavorazione è molto particolare ed unica nel suo genere, come potete vedere dalle foto qui sotto, si presta per creare anche sciarpe traforate.
Questo attrezzo è originario della Tunisia, un luogo dove con la tessitura si creano meravigliosi tappeti.
Se volete approfondire quest’arte, in facebook vi è un gruppo dedicato a cui potete richiedere l’iscrizione, si chiama “Uncinetto Tunisino questo sconosciuto”. Gli amministratori organizzano periodicamente dei progetti con spiegazioni a libera partecipazione.
La filatura con Fiber Fabry
Non c’erano solo uncinetti, ferri e telai ad Abilmente, ma anche il filarello, un antico strumento che serve per creare il filato partendo da fibre naturali come il cotone raccolto e la lana tosata. Fabrizio in arte Fiber Fabry ha tenuto un corso mostrando proprio l’arte della filatura. Come potete vedere qui sotto in foto, Fabrizio sta lavorando la lana grezza che, a poco a poco girando sul filarello, diviene un filo. Il filo può essere più o meno sottile, a seconda della tensione che lui applica con le sue mani.
Ho chiesto a Fabrizio come è iniziata la sua avventura con la filatura e mi ha parlato della sua grande curiosità riguardo ai tessuti, al voler capire come potevano essere prodotti. Da qui ha iniziato un percorso di studi e corsi che l’ha portato pian piano a tessere lui stesso.
Fabrizio ha un sito web (Fiber Fabry) in cui potete scoprire quando tiene dei corsi e una pagina facebook dove troverete informazioni sulla sua attività. Prossimamente girerà anche dei video che metterà a disposizione nel suo canale youtube.
foto credits: La Presse
Fabio e il suo nuovo modo di “vendere” i filati
Fabio Quarantotto, uno degli amministratori del gruppo Magliuomini, mi ha parlato del suo negozio di filati a Torino e di come lo sta portando avanti in modo del tutto nuovo rispetto ad un normale negozio di merceria.
Il suo Filofilà è un luogo d’incontro in cui ci si può sedere e chiacchierare. Insieme si lavora a maglia e si apprende quest’arte divertendosi anche ad assaporare un calice di vino. L’importante per Fabio è poter consigliare i suoi clienti e ascoltare i loro dubbi sui filati, cosa che sta portando avanti anche nella sua pagina facebook.
Vista la sua ampia conoscenza sui filati gli ho chiesto qualche consiglio per chi è all’inizio e vuole accostarsi alla maglia.
Fabio suggerisce di non lesinare sull’acquisto di un buon filato innanzitutto, perché è proprio il filato a fare la differenza per chi è inesperto. Ogni filato nasce per uno scopo e non va bene per creare qualsiasi progetto ci venga in mente, chiedere al negoziante qualche informazione in più al momento dell’acquisto può risparmiarci una delusione futura!
Se avete bisogno di spiegazioni e tutorial per apprendere bene le basi ci sono le bravissime creative Valentina Cosciani di Artherapy e Emma Fassio, qui nel web entrambe hanno creato tutorial e pattern.
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Ringrazio il gruppo dei Magliuomini per la loro disponibilità e anche gli amministratori che gentilmente hanno creato l’occasione in fiera per poter parlare. 😉
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